
Ci sono tante tecniche del tatuaggio e conoscerle accresce non solo la nostra cultura personale, ma ci dà anche modo di scoprire nuovi metodi molto interessanti.
Solitamente si sente parlare di tattoo giapponesi, di tatuaggi old school e così via. Ma quali sono i metodi per tatuare che sono stati utilizzati sino ad ora? Cerchiamo di fare il punto.
Tutte le tecniche del tatuaggio
Nel corso degli anni si sono alternati soggetti, stili, mode e tendenze. Ma quello c’è un aspetto di cui si parla molto poco. Si tratta delle tecniche utilizzate per la realizzazione dei tatuaggi.
Sostanzialmente si può parlare di metodo samoano, metodo giapponese, metodo americano e, più marginalmente, di metodo thailandese. Quali sono le differenze sostanziali?
Metodo samoano
Il metodo samoano di tatuare non è praticato in Italia. Si tratta di una tecnica estremamente dolorosa, che non viene apprezzata nel nostro paese e che quindi è lontana dalla nostra tradizione.
Sostanzialmente il tatuatore ha bisogno di due strumenti per tatuare. Non c’è la classica macchinetta per tatuaggi a cui siamo abituati, bensì un pettine con degli aghi. Questi possono essere in numero variabile, ma minimo 3 e massimo 20. Si tratta di un arnese rudimentale e realizzato con conchiglie o ossa e con del legno. Il pettine, dopo essere stato immerso nel pigmento, viene colpito con un bastone e va a penetrare nella pelle. Si tratta di un vero e proprio rito tribale, che viene vissuto proprio in questo modo da tutta la comunità.
Molto più diffuso è il metodo americano di tatuare. Si tratta della maniera più classica di tatuare. Questo significa che c’è una macchinetta con la quale il tatuatore svolge il suo lavoro. Non si sente dolore, almeno non quanto con il metodo precedente. Proprio per questo motivo si tratta della tipologia di metodo più diffusa anche attualmente.
Esiste poi anche il metodo giapponese, anch’esso conosciuto e ancora utilizzato. Nonostante in Giappone abbia preso piede la tecnica con macchinetta elettrica, questa tipologia di metodo ha ancora il suo fascino e viene ancora praticata da alcuni tatuatori che restano fedeli alla tradizione. La peculiarità della tecnica?
In questo caso lo strumento ha una impugnatura in bamboo dalla quale sporgono degli aghi. Il tatuatore ha tra le sue mani un pennello impregnato di colore e la tecnica consiste nel passare lo strumento dal pennello alla pelle, così da far penetrare il colore.
Si tratta di un metodo molto particolare, decisamente doloroso ma ancora molto apprezzato dai puristi dello stile giapponese.
Infine, dobbiamo segnalare il metodo thailandese di tatuare che è legato a doppio filo al buddismo. In questo caso lo strumento per tatuare è composto da un lungo tubo in ottone che viene ricolmo di inchiostro. Questa tecnica si utilizza per i tatuaggi religiosi.
Queste sono le principali tecniche del tatuaggio, quelle che vale la pena conoscere se si è amanti o cultori della materia.