
Quante sono le persone che in Italia hanno dei tatuaggi? Un recente calcolo ha attestato la stima attorno ai 7 milioni. Sono tanti gli italiani che hanno almeno un tatuaggio sulla loro pelle. Una cifra pazzesca se si pensa che, fino a qualche anno fa, questo genere di disegni sul corpo era malvisto da tantissime persone.
Un tabù che si è infranto: ora sono tantissime le persone di tutte le età che sfoggiano sulla loro pelle disegni di tutti i tipi. Non pochi se si considera che in tutta Europa sono circa 60 milioni le persone tatuate.
Tra questi c’è chi decide di farsi tatuare per mere questioni estetiche, per portare sulla pelle un ricordo, un simbolo e chi, invece, lo fa per finalità mediche. Sempre più spesso, infatti, il tattoo viene utilizzato anche per coprire delle cicatrici dovute a operazioni e problemi di vario tipo.
I dati sopra riportati sono ufficiali e si basano su una indagine che è stata svolta dall’Istituto superiore di sanità.
I tatuaggi sempre più diffusi
Che si tratti di tattoo maori o di tatuaggi di coppia poco cambia: ci sono sempre più persone che scelgono di avere sulla propria pelle dei disegni impressi per tutta la vita. Un numero crescente che fa capire che il fenomeno non è certo limitato ad alcune categorie di persone come, invece, accadeva fino a qualche decennio fa.
Ad esempio, se si parla di tattoo old school si fa riferimento a un genere che prima era in voga solo tra i marinai e che solo successivamente ha preso piede anche tra i non addetti al mondo del mare. Ad oggi quello è uno degli stili più quotati e apprezzati in assoluto, ma era nato come un qualcosa di élite.
Lo stesso discorso vale per tutti i tipi di tattoo. Prima chi decideva di farne uno veniva malvisto. Una delle motivazioni? In tanti pensavano al cedimento della pelle, alla vecchiaia. Fino a qualche tempo fa non accadeva spesso di vedere delle persone di una certa età con la pelle non più tonica sfoggiare dei tatuaggi, piccoli o grandi che siano. Oggi come oggi, invece, anche questa cosa è diventata più normale e sono tantissime le persone che mostrano sulla loro pelle dei tattoo anche dopo i 50 anni.
Le mode e i tempi cambiano e, pertanto, c’era da aspettarselo: è cambiato anche il mondo dei tattoo e, anzi, è stato quasi completamente stravolto.
Qualche dato
Veniamo al dunque. Cosa dice la ricerca dell’ISS in merito ai tatuaggi?
Per realizzare l’analisi è stato preso in considerazione un campione di 7608 persone dai 12 anni in su. Si è notato che sono più le donne ad avere dei tattoo, mentre la percentuale degli uomini si attesta attorno all’11%. Quali sono le zone più diffuse per i tatuaggi? Per le donne caviglie, piedi e schiena, mentre gli uomini preferiscono spalla, gambe e braccia. sono più diffusi tra le donne (13,8%) che tra gli uomini (11,7%): le prime preferiscono
Nella maggior parte dei casi i tattoo vengono effettuati nella fascia di età che va dai 25 ai 35 anni, anche se sono non pochi i giovani tra i 12 e i 17 anni che ottengono il permesso per il loro primo tattoo.
Tra tutti coloro i quali decidono di farsi tatuare, si deve sottolineare che solo lo 0,5% che si sottopone a tatuaggi per coprire cicatrici, mentre il 3% lo fa con finalità estetiche (si pensi al trucco permanente). Quello che accomuna quasi tutti è che viene sempre scelto un tatuatore affidabile e professionale e non si mette a repentaglio la salute.